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CHI SARA’ IL ROCKY DEL RING?

Il Gran Premio di Germania di questo fine settimana, sulla pista stretta e tortuosa del Sachsenring, segna il punto esatto di metà stagione del Campionato del Mondo 2022, con un Tony Arbolino determinato ad ottenere i migliori risultati nella gara di 28 giri della Moto2 di domenica.

Il pilota italiano è fiducioso che i miglioramenti dell’avantreno riscontrati durante i test del Motorland Aragon della scorsa settimana, lo aiuteranno a mantenere la sua sfida per il titolo poiché si trova a soli 44 punti di distacco.

Con i punti conquistati in sette delle prime nove gare, Arbolino è pronto a guadagnare più slancio puntando saldamente al top sul suolo tedesco.

Fino al 1990 il Sachsenring apparteneva al territorio dell'allora Repubblica Democratica Tedesca ed attraversava il centro urbano di Hohenstein-Ernstthal. Oggi il circuito sorge alla periferia della cittadina sassone, viene percorso in senso antiorario ed è il più corto tra quelli del Motomondiale con i suoi 3.671 metri di lunghezza

Non è però larghissimo: 12 metri, con 10 curve a sinistra e soltanto 3 a destra. La prima parte è molto mista da risultare quasi un 'kartodromo', e la seconda molto veloce.

Per quanto il tracciato sia piuttosto corto, il rettilineo è di 700 metri e tutto in salita: questo significa che la potenza del motore si farà sentire tantissimo.

Secondo i dati Brembo, la tortuosità del Sachsenring si traduce in un ricorso modesto ai freni: le frenate sono 8, di cui 6 nelle curve a sinistra (solo in Austria e Thailandia ce ne sono meno). 

Ridotti sono anche gli spazi di frenata: in metà delle 8 staccate non si raggiungono nemmeno i 100 metri. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore è di 7,9 quintali. ​​ 

Delle 8 frenate, curva 1 è quella che comporta il maggiore sforzo per i piloti e gli impianti frenanti; una è caratterizzata da media energia e le rimanenti sono tutte a bassa energia.
La motoGP entra in curva 1 a 73 km/h dopo 265 metri di frenata. Andando avanti, troviamo una sorta di 'cavatappo' dalle curve 2, 3 e 4, in cui si scende, si fa una 'omega' e si risale.

Un tratto distintivo del circuito tedesco è che da curva 4 all'uscita di curva 10, le moto restano sempre inclinate sul lato sinistro: le gomme dunque lavorano veramente tanto e si consumano moltissimo. 

Caratteristica curva 11, dove all'improvviso si torna a destra dopo tanto tempo e quel lato potrà essersi inevitabilmente raffredato, sia nell'anteriore che sul posteriore. Da lì inizia anche la picchiata: quindi una curva molto tecnica e parecchio difficile da affrontare.

Staccata 'violenta' a metà salita della curva 13, che immette nel rettilineo: sarà importante avere una moto molto stabile, che permetta di curvare forte per presentarsi con buon grip e gas in mano, anche perché non sono tantissimi i punti di sorpasso in questo tracciato!